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- LE CITTA' DEL TUFO

SOVANA

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Il visitatore viene accolto in questo piccolo borgo dalla grandiosa Rocca Aldobrandesca, proprio qui inizia la strada principale dell'abitato, pavimentata in mattoni a spina di pesce lungo la quale si allineano case medievali ad un piano. La via si allarga nella piazza del Pretorio ornato in facciata da stemmi in pietra, lì accanto vi è la loggetta del Capitano con un'arcata di portico e un grande stemma mediceo in marmo. A sinistra l'antica chiesa di San Massimiliano costruita sui resti di un edificio romano ospita oggi il Museo di San Massimiliano ricco di reperti archeologici. Un porticato a tre archi segnala il palazzo Bourbon del Monte, poi la chiesa di S. Maria Maggiore e in fondo alla piazza il palazzo dell'Archivio. Più in la troviamo il Duomo edificio di struttura romanica. 
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La campagna intorno a Sovana è tutta cosparsa di necropoli in luoghi poco accessibili e immerse nei boschi, è stato istituito il Parco Archeologico Città del Tufo per la valorizzazione di queste eccezionali testimonianze di architettura rupestre.
Le necropoli più antiche sono caratterizzate da semplici tombe a cassone o da tombe a camera unica scavate nel tufo.
Degne di interesse sono la necropoli di Poggio Felceto dove si trova la tomba Ildebranda dal nome dell'illustre cittadino sovanese, poi la tomba Pola, la necropoli di Poggio Stanziale, quella di Monte Rosello dove incontriamo la tomba del Sileno.
Tra i vini vi è il Sovana Doc che si sposa bene con i piatti della tradizione toscana.

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PITIGLIANO

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Pitigliano è un luogo magico, sin dal suo primo apparire dalla strada suscita un emozione e un fascino particolare, posto su un masso tufaceo dove le case sono allineate sul ciglio della rupe, a strapiombo, sembrano letteralmente scolpite nella roccia.
L'abitato principale si sviluppa s tre vie quasi parallele tra di loro, collegate da una fitta trama viaria.
Si accede al centro storico attraverso il grande portale bugnato ornato dallo stemma degli Orsini che si leva nella piazza Petruccioli, dominata dai bastioni cinquecenteschi. Superato l'arco si apre la Piazza della Cittadella, ora Garibaldi, dalla quale si continua nella Via Cavour, realizzata nell'800 al fine di collegare questa piazza con quella della rocca, la strada è fiancheggiata da due archi colossali e da altri 13 più piccoli dello scenografico acquedotto fatto costruire nel 154345 da Gian Francesco orsini su progetto di Antonio da Sangallo.
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Si sbocca quindi nella Piazza della Repubblica, ornata da due fontane e dominata dal vasto Palazzo Orsini. Dal portale si entra nel cortile di aspetto medievale per una rampa si sale all'armoniosa piazzetta del palazzo comitale, di carattere rinascimentale.
All'interno hanno sede il Museo di Palazzo Orsini e il Museo Civico Archeologico della Civiltà Etrusca.
Dalla piazza della Repubblica si procede lungola via Roma, strada di mezzo o Corso, principale arteria del borgo di matrice medievale. La via si conclude nella piazza Gregorio VII, in fondo alla quale c'è il monumento alla progenie Orsina, sormontato dall'orsa, emblema della casata. Il Duomo dedicato ai Santi Pietro e Paolo ha un poderoso campanile a tre ordini.
Il rione Capisotto, insieme con il Ghetto è il rione più antico. Percorrendo la via Generale Orsini, si coglie l'irregolarità dell'impianto urbanistico caratterizzato da angusti vicoletti a strapiombo e da ripide scalette di accesso alle abitazioni. Il rione è incentrato sulla chiesa di S. Maria.

Pitigliano2jpg Si prosegue per via degli Aldobrandeschi, nella quale sbocca tra gli altri il vicolo della Battaglia, uno dei più caratteristici per le numerose scale esterne, quindi a destra per via di Porta Sovana che si conclude nella rustica piazzetta Becherini aperta sulla valle della Meleta da cui si gode un ampio panorama. A destra una scalinata scende alla Porta di Capisotto o di Sovana nella quale è incorporato un tratto di mura in blocchi di tufo, unico avanzo visibile della città etrusca.
All'interno del rione del Ghetto, vi sono numerosi edifici storici tra cui la Sinagoga, inoltre sono rimasti l'antico macello kasher, il forno delle Azzime, utilizzato per la cottura dei dolci e del pane azzimo, la tintoria o conceria con le vasche di lavoro, la cantina con i basamenti per le botti.
Camminando per le vie del centro si incontrano numerose panetterie e negozi di alimentari dove si possono acquistare diverse specialità locali tra cui la focaccia dolce e salata, la migliaccia e lo sfratto. Tra i vini vi è un DOC, il Bianco di Pitigliano, di un colore giallo paglierino, ottimo come aperitivo o accompagnato da piatti di pesce.
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E' una città molto antica che si sviluppa lungo lo sperone tufaceo che sovrasta la valle del Lente. Il borgo è di impianto medievale, segue la morfologia della rupe, pieno di ripidi vicoli, cunicoli e gradinate dove si affacciano le antiche abitazioni.

Al borgo si accede dalla porta di Sopra e si raggiunge lo slargo della collegiata di San Nicola. Proprio lì accanto un portale bugnato introduce in un cortile dove troviamo i resti del Palazzo comitale, che fu residenza dei signori fino alla costruzione della Rocca.

Sorano2jpgDietro è il Sasso Leopoldino, sotto il quale si sviluppa il rione della Rocca Vecchia, il più antico del paese, dove troviamo rustiche case-torri in pietra e tufo a volte incuneate nella roccia.

Domina il borgo dall'estremo orlo meridionale la grandiosa Rocca, complesso esempio di architettura militare rinascimentale cui si sale per la Via San Quirico, la Rocca ospita oggi il Museo del Medioevo e del Rinascimento.

Le campagne intorno al paese grazie alle condizioni climatiche e alla particolare composizione dei suoli della zona si prestano alla coltivazione dei fagioli, il più rinomato e ricercato è il cannellino come anche il borlotto nano e il ciavattone. E' molto apprezzato il prosciutto.

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